Milano 1946, delitti a Città Studi di Fulvio Capezzuoli

delittoacittastudiTutta colpa della #ReadingChallenge2016 lanciata dai miei amici di Parladellarussia. Stavo cercando un libro per la categoria #libroqui,  che fosse ambientato proprio dove vivo e il mio occhio è stato attratto dal giallo di una copertina in offerta su Bookrepublic: Milano 1946, delitti a Città Studi.
Perfetto, lo compro a scatola chiusa senza averne mai sentito parlare.

Beh, devo dire ne sono rimasta soddisfatta. Perché la Milano del 1946, con la macerie dei bombardamenti e i rancori della guerra non ancora sopiti mi piace proprio. E aggiungo che le scende del libro si svolgono a pochi passi da casa mia a che ora, quando passo davanti al palazzo di via Aselli teatro dei delitti, mi viene voglia di sbirciare per vedere se per caso incontro la portinaia o qualche cadavere nel cortile.

Il giallo ha una struttura classica. Una morte sospetta, un commissario che indaga e che nel frattempo ha una famiglia, una giovane moglie e un figlio piccolo, inimicizie e rivalità politiche in una città che si risveglia dopo la guerra. Segue un’indagine da parte del commissario Gianfranco Maugeri, ex partigiano, che fra intuizione e colpi di fortuna porta alla soluzione del caso.

Molti i punti in comune con il commissario Arrigoni che si muove a Milano qualche anno dopo e si trova a indagare su prostitute di un bordello in via dei Fiori Chiari. Anche qui lo stesso bordello e ancora prostituzione e connivenze con il nazismo e corruzione e avidità. Un giallo alla Simenon, senza grossi colpi di scena, che termina con una (non proprio) tranquillizzante soluzione.Reading Challenge 2016
Questo libro partecipa alla #ReadingChallenge2016 nella categoria #libroqui.

Il libro: Milano 1946, delitti a Città Studi

Autore: Fulvio Capezzuoli (Todaro editore)

Bacino d’utenza: amanti della città di Milano, non rimarrete delusi. Se poi Maigret vi piace e non disdegnate i telefilm come Ellery Queen e il tenente Colombo in cui alla fine il colpevole viene assicurato alla giustizia, leggete Capezzuoli.

 

 

 

11 commenti

Lascia un commento