Anyi Wang: La canzone dell’eterno rimpianto

La canzone dell'eterno rimpianto
La canzone dell’eterno rimpianto

Prima di questo libro di Anyi Wang, secondo il retro di copertina una delle autrici cinesi più note, non avevo mai letto nessu autore cinese. E devo ammettere che non è stato facile entrare nel ritmo del libro che è lento ed estramente descrittivo.
La prima parte poi – una descrizione particolareggiate dei vicoli di Shangai, porte, finestre, panni stesi al sole, profumi e colori- è così lenta che ho pensato seriamente di mollare il libro.

Invece poco a poco “La canzone dell’eterno rimpianto” ti conquista. E’ la storia della vita di Wang Qiyao dai suoi 16 anni alla morte: la sua elezione a “bellezza di Shangai” prima dell’avvento del Comunismo, i suoi amori, le amicizie, la nascita della figlia, la sua professione di infermiera.  Mi è parso quasi di guardare un dipinto cinese dove ogni oggetto è pieno di particolari ma è tutto molto piatto, quasi senza prospettiva.

Allo stesso modo nel libro i particolari si sprecano: vengono descritte le sfumature dei fiori sui vestiti, le ombre degli alberi nei vicoli, i voli degli uccelli, gli intarsi sulle scatole dei gioielli. Manca la profondità alla quale il romanzo occidentale dall’800 ad oggi ci ha abituato: la psicologia dei personaggi è solo abbozzata ma stati d’animo e sentimenti si devono dedurre dai dettagli esteriori, dalle espressioni descritte, dai movimenti corporei, dalle variazioni dei discorsi, dai mutismi dei personaggi, dai cambiamenti climatici.

Sono arrivata fino in fondo e, devo dire, in certi momenti mi è piaciuto davvero. E’ stato come entrare in un mondo sconosciuto e coglierne paesaggi e costumi, assaporarne i gusti (la cucina e la convivialità hanno una parte importante nella vita della protagonista), respirarne gli odori.
E’ un libro interessante, per me il primo libro di un’autrice cinese. Non so dire se altri ne seguiranno.

Il libro: La canzone dell’eterno rimpianto
L’autrice: Anyi Wang
Il bacino d’utenza: lettori curiosi di conoscere costumi e usanze di paesi lontani da noi sia geograficamente sia culturalmente. Con un po’ di coraggio e qualche pagina saltata riuscirete a superare la miriade di particolari ed addentrarvi nella vita della “bellezza di Shangai” mai sguaiata, sempre composta ed elegante, misurata, morigerata. Come non identificarmi… chi mi conosce lo sa bene 😉

10 commenti

  1. Un romanzo fuori dal coro, geograficamente e stilisticamente parlando. Mi sembra di intuire che sia una lettura a tratti faticosa ma che ripaga dello sforzo di immedesimazione. Io ho letto solo un libro di racconti di un autore cinese “Una canna da pesca per mio nonno” di Gao Xingjian. Me l’aveva passato mio fratello dicendomi “vedi un po’ se tu riesci a leggerlo”. Totalmente incomprensibile! Uno stream of consciousness in stile cinese direi… Il tuo romanzo mi sembra più abbordabile.

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    • Si, sicuro. E’ un libro lento ma scorrevole. Sono io che ho una certa idiosincrasia per le descrizione dettagliate perché sostengo da sempre che tolgano il sublime piacere di immaginare personaggi e ambienti come pare a me!

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  2. Sai che recuperando il mio magico libretto con i libri letti ho scoperto di avereall’attivo ben due romanzi di autori cinesi? Balzac e la piccola sarta cinese, che non mi era neppure dispiaciuto e il famosissimo Cigni selvatici che è una saga familiare di tipo autobiografico piuttosto densa e di non facilissima lettura. Di solito anche io non amo le descrizioni troppo insistite ma neppure certe digressioni filosofiche che caratterizzavano alcune pagine di Mann e dei russi.

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    • Neppure io conosco la letteratura cinese, ho letto molte più cose giapponesi e le ho trovato meno distanti dal modo occidentale di intendere la letteratura. questo non è un mattone, ecco. Magari c’è di meglio ma potrebbe esserci anche qualche libro molto più indigesto!

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  3. Grazie per avermi fatto conoscere questo libro. Sono un pò ferma dal leggere i libri che parlano di Cina e/o scrittori cinesi e del Sol Levante, in generale. Amo molto i film di questa parte del mondo.

    Hanno un loro modo particolare di soffermarsi sui dettagli, che mi piace molto.

    A presto.

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    • Grazie Lena. Come dicevo nel post è difficile entrare nel ritmo, a volte un po’ lento e descrittivo ma poi ne apprezzi i particolari…

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  4. Gentile Polimena.
    Credo che se lei non ha la sensibilità di capire la profonda poesia di quelle prime pagine forse dovrebbe astenersi dal recensire libri.
    Cordiali saluti

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