I pesci non chiudono gli occhi: poesia allo stato puro

I pesci non chiudono gli occhi
I pesci non chiudono gli occhi

Le parole incastonate nel romanzo come gemme preziose raccontano di una lontana estate, al limite fra infanzia ed adolescenza, nella quale De Luca incontrerà per la prima volta l’amore. Ma l’uso sapiente della parola che fa lo scrittore ti tiene avvinta alla pagina, ne rileggi i paragrafi solo per il gusto di ascoltare il suono delle parole che sembrano inanellate lì a caso e invece sono frutto di una ricerca e di un cesello costante. Il decenne Erri che trascorreva le sue mattine al mare risolvendo rebus e cruciverba, dall’enigmistica imparerà che “addestra all’esattezza del vocabolo e fornisce la dote giocoliera necessaria alle parole”.
A dieci anni ha imboccato questa strada e su questa ha continuato per tutta la vita giungendo alla maestria di questo libro, bello dall’incipit alla chiusa magistrale: “Adesso e qui sta bene la parola fine, sorella minore di confine e di finestra chiusa“.

Dilungarmi con vani commenti su questo libro – che è l’essenza della parola esatta – mi pare andare contro al pensiero di Erri De Luca. Potrei solo sottoporvi una lunghissima serie di frasi che ho sottolineato nella mia edizione, ma sarebbe inutile. Leggetelo, è un libro poetico, non ve ne pentirete.

Il libro: I pesci non chiudono gli occhi

L’autore: Erri De Luca

Il bacino d’utenza: tutti coloro che amano la bellezza ed il suono della lingua italiana, per lasciarsi trasportare da questo splendido breve romanzo. Lo consiglio particolarmente a chi come me ha origini campane, perchè il dialetto napoletano che a volte si incontra, dona grazia e delicatezza al libro.

5 commenti

  1. De Luca scrive come se dipingesse, i suoi libri sono acquarelli che affascinano e li leggo sempre con grande piacere.
    Questo forse l’ho apprezzato anche più degli altri perchè in certe pennellate ho ritrovato anche la mia adolescenza.

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