Che grande gioia per un lettore trovare un libro che ti travolga, che ti rimanga nel pensiero per tanti giorni anche dopo che l’hai finito, che ti spinga a farti domande, che ti susciti empatia e disgusto.
Patria ha avuto esattamente questo effetto su di me. Ormai l’ho finito da giorni e continua a pensare a Bittori e a Miren, ad Arantxa e a José Mari.
La storia è ambientata nel 2011 nella provincia di Guipuzcoa vicino a San Sebastian e ripercorre i venti anni precedenti di storia spagnola e di storia familiare. Protagonisti sono i membri di due famiglie basche legate da vincoli di amicizia fraterna che si allontanano fra loro a causa delle divergenti posizioni rispetto all’ETA, l’organizzazione separatista basca, e alle scelte compiute da alcuni di questi membri.
Le due figure principali della storia, che si stagliano nette rispetto alle altre sono le due madri: Bittori e Miren. Attorno a loro gravitano i figli e i mariti, sono loro che prendono le posizioni più estreme, sono loro che, prima amiche e poi mortali nemiche, compiono le scelte anche per gli altri elementi della famiglia. L’umanità e le contraddizioni di questi due donne, fra religiosità bacchettona e appartenenza a ideali di ispirazioni marxista leninista come quelli dell’ETA, mi hanno sorpeso e affascinato al tempo stesso.
Come mi sarei comportata io al posto loro? Sarei stata salda e inscalfibile nelle mie convinzioni di fianco al mio amato figlio, anche di fronte al peggiore dei suoi comportamenti? Fino a che punto può arrivare l’amore incondizionato di una madre?
Oltre a Bittori e Miren c’è la comunità di un piccolo paese basco, chiusa come in ogni piccola comunità, ostile con chi si schiera dalla parte “sbagliata” e fanatica nei confronti degli eroi dell’ETA. Ci sono amicizie di lunga data, matrimoni sbagliati, incidenti e omicidi. Ci sono vite spezzate e sentimenti feriti, omertà e invidia sociale. Ci sono le bevute all’osterie e le gite in bicicletta, tutto sotto una pioggia insistente.
Il libro: Patria
L’autore: Fernando Aramburu (traduttore Bruno Arpaia)
Il bacino d’utenza: per chi ama i romanzi corali e le grandi storie, per chi è interessato alla storia recente, quella che ancora brucia sulla pelle di chi l’ha vissuta. Il romanzo ha avuto venti ristampe in Spagna e undici traduzioni fra cui quella italiana per Guanda.
Questo libro è sulla rampa di lancio 😉
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Poi mi dirai 😉
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L’ha ribloggato su Parla della Russia.
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L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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giunto qui dopo una serie di rimbalzi e di reblog di Patria, condivido in toto la tua valutazione.
Aggiungo che un ruolo non secondario nell’apprezzamento del romanzo l’ha svolto la scrittura effervescente e personalissima di Aramburu, di cui ora mi piacerebbe leggere i racconti.
ml
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Appena uscito l-ultimo libro di Aramburu, sempre per Guanda, dal titolo Dopo le fiamme. Io mi ci butto!!
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