
Interno milanese: un ragazzo, una donna – Emma – e un figlio in arrivo. Potrebbe essere uno dei momenti più belli della vita di una coppia. Ma, come spesso accade, le ansie e sensi di colpa riescono a trasformare un evento felice in fonte di incredibile stress. Emma e “il ragazzo” (non avrà un nome per tutto il libro) sono soli in mezzo a parole non dette e sottointese, occhiate, gesti, discorsi che muoiono sulle labbra.
Quella solitudine immensa d’amarti solo io è una descrizione di un gruppo di famiglia in un interno, è la storia di un amore che si sfalda e sfiorisce senza scenate. E’ la presa di coscienza di un’incomunicabilità di fondo che rende difficile dirsi quelle parole che forse salverebbero un rapporto.
Emma è schiacciata dai sensi di colpa per la decisione di non proseguire nella carriera di avvocato, carriera che i suoi hanno scelto per lei. Proprio con la nascita del bambino le incomprensioni con i genitori, che sembrano superate, tornano a incombere su rapporti. E non basta la presenza di Cristiano, il piccolo che tutti amano e che tutti hanno desiderato, a stemperare il clima di tensione che grava su ogni incontro familiare.
Il ragazzo gioisce e patisce per la nascita di Cristiano e, soprattutto, fatica ad assumere le responsabilità che la genitorialità impone. Paolo Pizzato dipinge un accurato ritratto a tutto tondo del ragazzo, sintesi senza nome di tanti uomini come lui, un personaggio reso ancor più credibile dalla cinematografica attenzione ai dettagli e alle piccole manie che fanno di noi quel che siamo.
Non si ride né si sorride, e un po’ di leggerezza farebbe bene pure a Emma e al ragazzo. Quello che è indubbio è che dentro il romanzo ognuno di noi potrebbe trovare un frammento di sé stesso. Un pezzo di vita vissuta.

Mentre leggevo pensavo che, se questo libro fosse un’opera d’arte, sarebbe un quadro di Edward Hopper con le figure che si stagliano, pur l’una accanto all’altra, sole e isolate, chiuse nei propri pensieri. Allo stesso modo del pittore statunitense, Paolo Pizzato ci parla di incomunicabilità e lo fa anche molto bene, con una padronanza del mezzo espressivo che deve anche alla sua sterminata cultura letteraria (lo scrittore ha anche un blog, Il consigliere letterario che spesso frequento).
Lo attendo nelle prossime prove che, so per certo, ha già in preparazione.
Il libro: Quella solitudine immensa d’amarti solo io (il titolo è tratto da un verso della poesia di Pedro Salinas E sto abbracciato a te)
L’autore: Paolo Pizzato
Il bacino d’utenza: chi ama i toni pacati e i piccoli drammi nella vita di ogni giorno; incomunicabilità, le difficoltà relazionali, i sensi di colpa. Per chi vuole leggere autori italiani, giovani e promettenti. Si sorride poco, qui dentro. Ma c’è tanta vita.
Lo compro!
Roberto
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Bravo Roberto, è un ragazzo, è giovane, va comprato!!
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Grazie! Grazie di cuore! Anche a Roberto, che se mi leggerà spero vorrà farmi sapere le sue impressioni
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Bellissima recensione. 🙂
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Vero!
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Grazie Massimo, piacere di “leggerti” da queste parti…
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Mi hai molto incuriosito… andrò a leggere anche il blog.
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Non ti deluderà, Paolo è un gran lettore 🙂
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Sembra bello. La storia potrebbe piacermi. Lo leggero’ e vi sapro’ dire. Grazie
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Grazie a te!
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Scusate se ricordo l’editore, anzi gli editori: Priamo e Meligrana. Questo e’ stato il primo frutto (prima e-book, poi cartaceo) di una collaborazione fondata esclusivamente sulla ricerca della qualita’ (che poi i risultati corrispondano agli obiettivi, stara’ ai lettori giudicare). E grazie ai lettori come te, Polimena, e come i tuoi amici qui sopra, che leggono e discutono anche libri provenienti da editori indipendenti, non solo quelli delle majors: da un punto di vista culturale e’ un’attivita’ preziosissima.
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Ottima precisazione Emanuele. Siete editori indipendenti e di qualità, continuate così, con impegno e passione. Passione che è poi alla base di questo blog e di tanti altri che frequento. Siamo lettori forti, a volte compulsivi, alla ricerca della qualità negli scritti ben oltre al nome dell’editore e spesso oltre al nome dell’autore, che può deludere anche se è conosciuto. Così come può sorprendere pure se sconosciuto 😉
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Di nuovo, grazie a tutti. A chi mi ha dato fiducia e voce e a tutti coloro che hanno scelto di condividere quel che avevo da dire leggendomi
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L’ha ribloggato su Parla della Russiae ha commentato:
Un giovane scrittore dalla voce interessante
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