
Da piccola non riuscivo a vedere i film di Fantozzi. Mi faceva pena, stavo male per lui. Il più delle volte vittima ma anche carnefice della figlia Mariangela e della moglie Pina, Fantozzi non mi è mai stato “simpatico”.
Il libro letto questa estate, Il sostituto di David Nicholls, mi ha fatto ritrovare delle sensazioni simili a quelle provate con Fantozzi, mi veniva voglia di chiudere il libro e voltarmi dall’altra parte.
Il protagonista del libro è un attore di scarso successo che si arrabbatta fra ruoli di cadavere nelle serie televisive e personaggi in costume per bambini, fra comparsate a teatro e sostituzioni di primi attori che non si ammalano mai.
Il suo nome è Stephen C. McQueen e, vista la sua professione, questo è continuo motivo di beffa. A completare il quadro ci sono una figlia e un ex moglie ancora amata che ha risposato un ricco uomo d’affari, uno squallido monolocale sopra una friggitoria e tanti sogni di gloria.

Stephen è sempre l’uomo sbagliato al momento sbagliato: testimone di tradimenti, sniffate, autore di furti e cameriere improvvisato.
E pure lui, come Fantozzi, non è troppo simpatico. Anzi, a guardar bene nessuno dei personaggi del libro ispira simpatia. Nè l’attore tronfio, bello, magnetico e indubbiamente bravo che Steven dovrebbe sostituire, nè sua moglie ex cantante fallita e infelice, nè i personaggi di contorno.
Forse è questo che rende tanto veritiero il libro. Steve è un personaggio realistico, un uomo che tenta di fare l’attore pur non essendo dotato. Lotta contro tutti convinto che prima o poi verrà il suo momento.
Non mi è difficile comprenderlo. Chi non ha un sogno e ha provato a raggiungerlo con tutte le forze? Non è facile rinunciare a qualcosa che si desidera intensamente, non è facile rendersi conto dei propri limiti, valutarsi in modo oggettivo.
E non mi è stato facile leggere di come Steve di fronte alla grande occasione della vita – occasione rincorsa e desiderata anche con mezzi non proprio etici – fallisca. Non riesco a sorridere nel vedere il protagonista prostrarsi di fronte agli altri, ricorrerre a mezzucci per vendicarsi, intascarsi erroneamente i premi ricevuti da altri come miglior attore ed essere scambiato per il cameriere al party per attori famosi. Lo stile è scorrevole, cinismo e humor inglese disseminati a piene mani. Ma il riso è amaro. Così come il libro.
Il libro: Il sostituto
L’autore: David Nicholls
Bacino di utenza: tutti quelli che hanno letto Un giorno e lo hanno apprezzato. Per chi riesce a divertirsi delle sfortune altrui, un po’ piovute dal cielo e un po’ provocate da comportamenti sciocchi. Non ci sono toni pietistici ma una graffiante ironia accompagnata da tanta amarezza, neppure stemperata da un finale sospeso che pare volgersi al rosa.
Se dovessi basarmi su quello che racconti su Fantozzi non dovrei leggerlo questo libro perché anche va me faceva una gran tristezza e un senso di impotente disagio. Se è quello che vuole trasmettere però direi che raggiunge lo scopo.
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Raggiunge lo scopo ed anche con uno stile graffiante e divertente. Il problema è che la figura di Steve è davvero quella di uno “sfigato” che un po’ se le cerca.
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Ho letto Un giorno e l’ho apprezzato….sono in target!!!
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