
Che bello avere amiche lettrici con le quali condividere libri, recensioni e presentazioni dei libri!
E’ proprio grazie al consiglio spassionato di un’amica che mi sono avvicinata a Elizabeth Strout, vincitrice con il suo libro Olive Kitteridge del Pulitzer 2009 e in Italia del Premio Bancarella 2010.
Olive Kitteridge è ambientato a Crosby nel Maine, quello di Miss Fletcher-la signora in giallo, per intenderci.
Tredici racconti, vari personaggi legati dallo sguardo indagatore e curioso di Olive Kitteridge, insegnante in pensione di matematica. Non è simpatica Olive, forse è pure un poco acida però questo la rende tanto più umana e reale. Un personaggio a tutto tondo che si svela a poco poco, grazie al racconto delle vite altrui.
In un bell’articolo su La lettura del Corriere, Paolo Giordano indica quali sono i motivi che lo hanno spinto ad indicare Elizabeth Strout come vincitrice del Premio Mondello all’autore straniero. Le parole usate da Giordno mi trovano completamente d’accordo:
“Comunque stiano le cose, Elizabeth Strout se ne infischia. Scrive romanzi a tutto tondo, romanzi alla vecchia maniera eppure nuovi, romanzi corposi, classici, avvolgenti. Riduce la sperimentazione linguistica al minimo e non si concede alle mode, alle scorciatoie, al linguaggio televisivo o a costruzioni che non siano quelle proprie della letteratura. Si affida invece a un impianto collaudato da secoli di narrativa, ma ancora difficilissimo da sostenere, che sviluppa per cerchi concentrici: all’interno un personaggio e la sua famiglia, con tutti i drammi segreti che li legano; poi la comunità che li contiene, quella asfittica, provinciale e impietosa dei villaggi del Maine; in una circonferenza più ampia gli stravolgimenti portati dal progresso, e infine la Natura, che osserva tutti, immutabile, noncurante e bellissima.”
L’autrice: Elizabeth Strout
Il libro: Olive Kitteridge
Il bacino d’utenza: amanti dell’impianto letterario classico e delle storie dei sobborghi provinciali americani. Sonnacchiosi e tranquilli nascondono in realtà tensioni, legami e crudeltà.
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dal blog Trecugggine, che ringraziamo.
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Ne approfitto per ripubblicarlo sul sito del gruppo di lettura, chissà che non lo si legga insieme. Grazie!
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Ma che bello! Lo cerco subito in rete visto che ho finito le letture disponibili…
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letto il mese di febbraio..strano come è scritto..racconti in fondo collegati dalla protagonista comunque un interessante spaccato della vita americana e delle debolezze di ognuno di noi…vedi i dispetti alla nuora o l’accattazione di un uomo che non rientra negli schemi…
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Prepotentemente passato in cima alla lista dei prossimi acquisti!
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[…] un po’ qui e là, non a caso, perché il caso, naturalmente, non esiste: diciamo Grossman e Elizabeth Strout, due autori che vorrei […]
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