
Per me i libri di Maigret sono un po’ come i Ferrero Rocher. Stanno lì nella loro bella edizione gialla Adelphi che occhieggiano sulla mensola dicendo prendimi.. prendimi… prendimi allo stesso modo in cui richiama il mio occhio la sfarzosa carta dorata del cioccolatino della Ferrero.
Poi succede che, caduta inevitabilmente in tentazione in una domenica mattina nella quale dovrei fare mille altre cose, affondo nella dolce lettura.
Ed eccomi in un soffio trasportata sulle amate sponde della Senna, ed ecco il Quai des Orfèvres e la Brasserie Dauphine, boulevard Richard-Lenoir e la signora Maigret che cucina la faraona arrosto, e la pipa, e Montmartre, Pigalle e la mala con gli inevitabili cognomi italiani, i bistrot fumosi, la birra, la pioggia che bagna i lastricati di Parigi. Insomma, tutto l’irrinunciabile corollario di un giallo di Maigret che si rispetti.
I sapori li conosci, i profumi pure, ti arrendi all’irresistibile gusto della scrittura di Simenon e ti lasci trasportare su e giù per le strade di Francia, da Parigi alla Costa Azzurra, dai ristoranti alla moda alle guardiole trascurate delle portinaie che si rivelano, come sempre, fonte irrinunciabile di informazioni.
Fino all’inevitabile scioglimento, senza dimenticare quello sguardo umano e benvolente verso l’umanità. Perché, come dice Simenon a Nascimbeni nella celebre intervista apparsa sul Corriere della Sera nl 1985: “a Maigret (ho dato) una regola fondamentale della mia vita: comprendere e non giudicare, perché ci sono soltanto vittime e non colpevoli.”
Ecco: Maigret è proprio come il Ferrero Rocher che non sarà il miglior cioccolatino al mondo, è industriale, non è sorprendente . Però è buono, ti attira con un mix di sapori che vanno dal croccante esterno alla dolcezza della Nutella fino alla nocciolina centrale, ti lascia delle inconfondibili sensazioni, sai sempre cosa ti aspetta.
Insomma, una piacevole e deliziosa pausa dalla routine quotidiana. Proprio come i gialli di Simenon.
Il libro: puoi pescare a caso nella scatola, questo che ho divorato in una domenica ahimè oziosa è Maigret e l’informatore
L’autore: Georges Simenon
Il bacino d’utenza: amanti della atmosfere un po’ retrò della Parigi della seconda metà del secolo scorso, persone alla ricerca di una pausa rilassante fra letture più impegnative ma non per forza più piacevoli.
Ma che bella descrizione! Ritrovo tutte le atmosfere di quelle pagine. Alcuni libri arrivano a puntino per regalare dei momenti di relax e di meritato ristoro. Metterei nel numero anche la divina Agatha. Buon lunedì
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Concordo in pieno, anche Agatha! Lei la vedrei più come un gianduiotto, classico con gusto…
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devo proprio assaggiarlo questo “cioccolatino”!
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Attenzione, può generare dipendenza 😉
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golosona…
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Chi? Io?
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