Arriva casualmente il momento di leggere questo libro, dopo aver visto il film This must be the place, che del tema dell’olocausto tratta con delicatezza e rispetto senza mai tradire inutile pietismo, mettendo in moto l’energia della memoria.
E’ stato come leggere quella parte di storia che pensi di sapere a menadito, nulla potrebbe sorprenderti, a volte siamo quasi anestetizzati, come se fosse accaduto e basta, come se non potessimo farci nulla e perciò fossimo assolti.
Invece possiamo ricordare, ripassare e trasmettere, rabbrividendo e aggiungendo tasselli ad un orrore che non conosceremo mai abbastanza, sperando che nessuno riesca a negarlo.
Io per esempio, confesso, non sapevo della rasatura, dell’orrendo rituale che ti obbliga a non essere più un essere umano, ho provato schifo, mi sono immaginata spettatrice che sfiora il braccio di una SS e chiede: Perché?.
(…) Costrette a spogliarci completamente nude, davanti ad alcune SS e alle guardiane armate di bastoni, donne dal viso cattivo e prive di qualsiasi sentimento, fummo poi fatte sdraiare su dei lettini, come quelli in dotazione ai medici, e fummo completamente rasate in tutte le parti del corpo.
A questa mansione, erano addetti alcuni detenuti in camice bianco, che fungevano da barbieri. Da quegli uomini non udimmo neanche una parola, ma dal loro silenzio intuimmo che “ dovevano” farlo. In ultimo tentativo di difendermi da tanta violenza fisica e morale, serrai le gambe, cercando di coprirmi il seno con le braccia. Un nazista mi colpì con la canna del fucile e brutalmente gridò «Spalanca le gambe e fatti rasare! ».
In quel momento persi tutta la mia dignità e il mio pudore. (…)
Il libro: Il silenzio dei vivi
L’autore: Elisa Springer
Il bacino di utenza: Questo, come tutte le cronache sull’ olocausto, dovremmo leggerlo tutti, e poi rileggerlo a intervalli regolari recitando il mantra, non dimenticare, non dimenticare, non dimenticare….
Sconvolgente. Se avrò il coraggio lo leggerò.
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