Ma “La danzatrice bambina” di Antony Flacco proprio no, quella evitatela se potete.
Per prima cosa lo scrittore non è autoctono, non descrive il mondo afgano come colui che lo vive dall’interno ma come un osservatore esterno, che “giudica” più che osservare. Giudica con gli occhi di un americano-occidentale che arriva lì e si ritiene fortunato di essere americano. Già questa cosa mi innervosisce. Anche perché, alcuni bravi reporter e giornalisti come Kapucinsky o la scrittrice norvegese Asne Seierstad, autrice de il libraio di Kabul, nonostante siano stranieri, hanno la capacità di descrivere un ambiente che non è il loro con tono partecipativo ma non censorio,
Poi il libro “La danzatrice Bambina” è tutta una lode alla bontà, alla dedizione, alla capacità degli americani di curare questa bambina, ustionata gravemente sul 90% del corpo e di riportarla ad una vita normale. E la bambina, badate bene, non era stata ferita da una bomba americana… no, no. Loro, così bravi e buoni, l’hanno curata lo stesso nonostante si fosse ustionata da sola alcuni giorni prima dell’inizio del conflitto post-11 settembre.
Poi, dopo aver descritto le difficoltà di una bimba afgana cresciuta in un villaggio sperduto di adattarsi alla vita americana, lo scrittore si premura di descrivere come i genitori “affidatari” si siano preoccupati di istituire un fondo per permettere alla piccola, una volta tornata in patria, di riprendere gli studi ed essere d’aiuto alla famiglia.
Ecco, un libro buonista, filo americano, poco convincente, moralista.
L’Autore: Antony Flacco
il libro: La danzatrice bambina
Il bacino di (non) utenza: lo sconsiglio a chi ama leggere un po’ di letteratura extraeuropea ed ha amato altri libri ambientati in Iran o in Afganistan. La mia unica fortuna è che il libro mi è stato prestato!
Fremente polimena, quanto sdegno e quanto ardore nella tua recensione! non ho letto nessuno dei libri da te citati, anche se sono stata da più parti spronata a farlo e prima o poi…Ma questa danzatrice bambina…che curiosità che mi hai messo! Non credo che lo comprerò, sicuramente c’è altro di cui devo fornirmi, ma spulcerò gli scaffali dei miei amici con spirito ispettivo e appena lo trovo lo leggo e, garantito, ti faccio sapere.
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